martedì 15 novembre 2016

Ho visto gli uomini volare..su un A380!


Quand’ero ragazzetta, sognavo tanto di lavorare nel marketing aeroportuale o ferroviario, tant’è vero che ai tempi dell’università scelsi di compilare una tesi in economia dei trasporti .. dopo un primo “Signorina, perché vuole spezzarsi le gambe prima di uscire di qui?”, del mio venerando Professore, in risposta alla mia proposta di occuparmi di indagare le cause del mancato arrivo delle Ferrovie dello Stato in Matera, mia città natale, nonostante trent’anni di annesse polemiche e rimostranze, decisi di cambiare rotta e proporgli un’analisi economica e di marketing del nuovo Airbus A380 che proprio in quegli anni stava vedendo la luce.
Ph. by official website Airbus, A380
Sarebbe stato il primo aereo (per altro di fattura esclusivamente europea) dotato di due piani, di oltre 500 posti, di ogni confort in cabina, inclusa doccia, sala bar e così via. Il venerando Prof. cassò anche questa proposta, troppo avanti questa volta (era appena cominciato l’anno domini 2004). Al di là di tutto, vi ho raccontato una delle mie solite peripezie alla Mila Hazuki (l'imbranatella di Shiro e due cuori nella pallavolo, per intenderci), perché ieri mi sono casualmente imbattuta in uno degli spot più completi e ben fatti dell’ultimo periodo, con protagonista proprio l’Airbus A380. Lo spot è stato lanciato nell’ultimo mese dalla compagnia aerea Emirates e vede come testimonial d’eccezione, una Jennifer Aniston bella, semplice e friendly, proprio come ai tempi di Friends (ricordate l’appuntamento fisso delle otto della sera, televisore sintonizzato su RAI2 prima di cena e del TG? Noi eravamo tutte in sala a vedere il nostro telefilm preferito, Friends appunto! Indimenticabili momenti di vita da coinquiline :)

Lo spot a cui mi riferisco, che riporto qui sotto, mostra tutto il lusso e il confort di cui è dotato un A380, e non solo in primissima classe. È questa, infatti, la chiave vincente dello spot, e soprattutto di questo meraviglioso vettore: per dirla con Jen, peccato dover scendere “si sta così bene qui su!”.
Buona visione e soprattutto buon viaggio!

lunedì 14 novembre 2016

Ennio Morricone in Vaticano


Ennio Morricone - "Concerto per la Carità"
Vaticano 12 novembre 2016
Sabato pomeriggio romano, autunno freddo pronto a cedere il passo all’inverno, cammino per via della Conciliazione, verso San Pietro, faccio quello che amo fare dal primo giorno in cui ho scoperto questa piazza: mi posiziono al centro, a destra e sinistra del piazzale, ripetutamente, come fossi una sfera da biliardo impazzita, per osservare, con il cambio della luce, da mille prospettive, l’abbraccio del colonnato, la facciata della basilica e il grandioso cupolone. Costeggio il colonnato a sinistra, per andare in Vaticano, e la sensazione che mi accompagna è sempre la stessa, prima di entrare in questo luogo fuori dal tempo, per me pieno di fascino e mistero (saranno state le influenze di Corrado Augias e dei suoi libri, chissà). Supero i controlli, mi dirigo verso la sala Nervi, ora Aula Paolo VI, è la prima volta per me. È enorme, calda e accogliente, ospita fino a dodicimila persone. Un’opera d’arte contemporanea rappresentante la resurrezione domina il palco, quasi a controllare guardinga le postazioni dei musicisti e dei coristi lì su.

Mi ha portato qui un concerto, che scoprirò sublime, protagonisti l’orchestra Roma Sinfonietta, il celestiale Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il numeroso Coro della Diocesi di Roma. Si alternano alla direzione, il Mons. Frisina e il M° per eccellenza, il premio Oscar® Ennio Morricone.

Sono al “Concerto per la Carità”, indetto a conclusione dell’Anno del Giubileo della Misericordia, che terminerà il prossimo 20 novembre.

Il M° Morricone proprio in questi giorni ha festeggiato i suoi 88 anni, con sessant’anni di onoratissima carriera e altrettanti di matrimonio con l’inseparabile consorte, è accanto a lui anche in questa occasione.

Un uomo attento, che nei suoi passi porta il peso dell’età e nei gesti sul podio tutta la delicatezza e prorompenza della sua musica. Ringrazia a voce bassa con l’umiltà che lo contraddistingue dai primi esordi. Il concerto termina con la maestosa “Mission” alla quale i miei occhi non potevano che riservare una gioiosa lacrima... tanta bellezza continua ad emozionarmi.
Grazie Maestro!

martedì 2 agosto 2016

Scozia on the road, Edimburgo!

Eccomi qui ad annotare qualche piccolo dettaglio del mio viaggio in Scozia, iniziato ieri all'alba con grande entusiasmo dopo aver dormito sole due ore e mezzo ..
Sì, reduce dal concerto dei 2Cellos alle Terme di Caracalla in uno scenario, come è facile immaginare, molto suggestivo, ho trascorso la notte facendo gli ultimi preparativi per il viaggio: valigia essenziale certo, ma dotata di tutto il necessario per affrontare il clima estivo, decisamente diverso, di queste terre del nord e varie ed eventuali che vi racconterò in seguito.
Per ora compagni di viaggio tanti (siamo in 12!) ganzi tutti, proveniamo da varie parti d'Italia, nessuno di noi si conosceva, ma bene così, il gruppo è compatto e, come dire, ci si sta assestando!
Oggi gran visita alla capitale, Cattedrale di St. Giles, Castello storico, Holyrood House (la residenza estiva della regina Elisabetta, e altri giretti panoramici vari che vi farò scoprire al rientro: ho scattato una marea di foto!
Ecco, le foto qui son difficilissime da fare, la luce, quando non piove, cambia continuamente, e gli scatti in manuale richiedono molta pazienza e attenzione; quando piove è anche più difficile, il cielo è bianchissimo, mentre palazzi e monumenti sono scurissimi, ma io spero di essere stata brava, almeno un po'!
A presto con nuove notizie e un po' di musica ovviamente!



lunedì 18 luglio 2016

Stefano Bollani e l'Accademia di Santa Cecilia al "Luglio suona bene 2016"

Giovedì sera, 14 luglio, Roma. 
Le peripezie per raggiungere la Cavea del Parco della Musica le conoscete già (se le hai perse, niente panico! clicca qui :).

Stefano Bollani e l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
14 luglio 2016 - Cavea del Parco della Musica di Roma
Dunque eravamo rimasti ai capelli asciugati dal vento e ai miei occhi sgranati e pieni di felicità nel vedere quella meravigliosa macchina organizzativa, perfettamente funzionante (beh come dico sempre la perfezione è nell'imperfetto, ma tutto era funzionante per davvero). 
Però non vi ho ancora detto di cosa si trattasse.

Un concerto delizioso immerso nell'atmosfera unica dell'estate romana, che mi ha emozionato sotto un cielo stellato che pareva rientrare nella scenografia dello spettacolo di cui ho potuto godere allegramente. 
I primi a salire sul palco dalle scale laterali antistanti, sono gli orchestrali, accolti dall'immancabile applauso che il pubblico riserva loro affettuosamente, come da secolare rispettosa tradizione.
Per ultimo, a salire dalle scalette a destra del palco (proprio sotto di me) il primo violino, e l'applauso si rinvigorisce. Qualche secondo di prova di assestamento, ed ecco il direttore d'orchestra, l'estone Kristjan Järvi, battito di mani ancora più forte; pensate che non lo conoscevo, mai visto in azione prima di quel momento, ma che sorpresa ragazzi, è una vera forza della natura, pensate che sul podio dirige i suoi musici con bacchetta, braccia, polsi, piedi e gambe, letteralmente danzando al ritmo di quella musica che prima di essere eseguita, è anticipata dai suoi movimenti impeccabili.
Inizia così il primo appuntamento della rassegna di concerti dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia all'interno del "Luglio suona bene", organizzato, come ogni anno, negli spazi allestiti dalla Fondazione Musica per Roma. Quattro appuntamenti ognuno dei quali con un ospite d'eccezione.
Ad aprire la rassegna quest'anno è Stefano Bollani, si proprio lui, quel pianista simpatico che talvolta bazzica in televisione. E' la seconda volta che ho il piacere di apprezzarlo dal vivo, e confermo, di simpatico è simpatico, tanto, ma al pianoforte è sublime. Semplicemente.

Dal titolo "Bolero" l'evento ha visto il pianista milanese impegnato nel Concerto Campestre di Francis Pulenc, (originariamente composto per clavicembalo), nella sua trascrizione per pianoforte.

Non ha un accompagnatore Stefano Bollani, le pagine dello spartito le gira da sé, accenna qualche mimica gag con il primo violino e il direttore, fa sorridere, non trova le scalette per scendere dal palco e rischia di tuffarsi tra le braccia della sicurezza, e una volta davanti agli 88 tasti bianchi e neri, manda in estasi platea e tribune. Persino la gabbianella che si diverte a sorvolare la Cavea si lascia trasportare dal rintocco delle sue dita.  

Il resto lo lascio alla vostra fantasia con l'augurio, se vorrete, che possiate farne (o rifarne) esperienza.

Nel video pochi secondi dei 18 memorabili minuti del Bolero eseguito dall'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a chiusura del concerto.

Orchestrali pazzeschi. Un unico cuore pulsante.

Buona musica a tutti!


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