domenica 24 dicembre 2017

Finché c'è qualcuno da amare, c'è un Natale da festeggiare

Finché c'è qualcuno da amare, di Susanna Bo
ed. San Paolo
Con i libri ho un rapporto strano, quando li leggo mi sembra di entrare in un'altra dimensione, come in un mondo parallelo, in cui fatti e personaggi prendono forma e vita, in cui colori e ambienti sono dettati dalla mia immaginazione, e in parte dalla realtà che mi circonda.
Mi sento, mentre leggo, regista e fotografo, primi piani, campi larghi, dettagli, controcampi, sono io a ritmarli. Muovo i fili nel telaio di una storia scritta per me dall'autore.


Questo mi accade sempre, sia che legga romanzi, storie vere, o libri di storia, di economia e politica, romanzi storici, sempre.
Pensate, anni fa, ero al Gemelli, per mio papà, passando dalla libreria dell'ospedale, mi accorsi di una fila lunghissima che partiva dall'ingresso del negozio, dov'era posto un banchetto con alcuni libri.
Lì davanti in piedi, c'era nientepopodimenoche Corrado Augias, uno dei miei scrittori preferiti, era uscito da pochissimi giorni il suo nuovo libro, "I segreti di Roma", che ovviamente io avevo già finito di leggere!

Era un dicembre, di 12 anni fa, sarà stato che ero contenta che l'intervento di papà fosse andato bene, sarà stata l'aria di quasi Natale, sarà che amo Roma con tutto il cuore, insomma spinta da tutto ciò con decisione e disinvoltura, ho "scavalcato" tutta la fila di quelli che con il libro in mano aspettavano il loro turno per l'autografo, e mi sono piazzata davanti al mitico Augias. Con discrezione stavolta, ho chiesto alla sua assistente di potergli dire due parole, ma proprio due, e ha acconsentito: "Dottor Augias, non mi interessa avere il suo autografo sul libro, ce l'ho a casa, l'ho divorato, voglio semplicemente ringraziarla per averlo scritto, grazie, grazie davvero!" più o meno queste furono le mie parole.
Corrado Augias rimase letteralmente a bocca aperta per qualche secondo, e poi un sorrisone si fece largo sul suo viso, che onore, quel sorriso lo avevo provocato io, ne ero felicissima, mi rispose abbracciandomi e con un bacio, ringraziandomi a sua volta, poi da lontano mentre stavo andando via, mi disse, quasi urlando "E' bello che ci siano ancora persone come lei!". E ci salutammo con un altro bel sorriso.

Ecco questo perché i libri prendono vita sotto i miei occhi e nella mia immaginazione, e i bravi scrittori sono proprio un dono del Cielo. Lo penso davvero.

Fra gli autori che ho scoperto recentemente, è entrata di diritto nella mia top five Susanna Bo, autrice del libro "La buona battaglia" di cui vi ho parlato qui, quella lettura mi aveva stregato, un romanzo che romanzo non è, è una storia vera vestita da romanzo, ecco questo è.
Dopo la breve recensione che pubblicai sul mio blog, Susanna mi scrisse per ringraziarmi, ne fui felicissima, non capita tutti i giorni che un'autrice ti mandi un'e-mail di ringraziamento sincero.

Da poco è uscito "Finché c'è qualcuno da amare" il suo secondo libro... ho divorato anche questo, non vedevo l'ora arrivasse sera, per accendere il lumicino del mio comodino e leggere ancora un altro po' di quella storia.
La storia di "Davide" e di "Sara", due nomi di fantasia per due persone realmente esistenti.
Anche questa volta nella lettura, son partita dalla prefazione, e anche questa volta ho tirato ad indovinare la penna che la aveva scritta, ed era proprio quella che avevo intuito, Beatrice Fazi, che a Roma negli ambienti di noi giovani di Don Fabio, è molto conosciuta, ma non per la sua carriera di attrice, bravissima per altro. Una rivelazione divina anche lei, diciamo così ;).

Procedo con la lettura del primo capitolo, ma non riconosco lo stile di Susanna, una scrittura agitata, mossa da rabbia e nervosismo, non era Susanna. Eppure era sublime. Ho amato quel primo capitolo sino alla fine del libro, e, se lo leggerete, lo farete anche voi ne sono certa.
Susanna è bravissima a riportare nella scrittura lo stato d'animo del personaggio che sta descrivendo, e la cui vita sta attraversando in fatti, parole e pensieri.

"Finché c'è qualcuno da amare" racconta la storia di due vite parallele destinate a non incontrarsi mai, che corrono veloci come treni su due binari opposti, troppo lontani e a tratti troppo vicini per riuscire a vedersi l'un l'altra. Ma a volte la vita ci sorprende, (a dire il vero la mia lo fa spesso, oserei dire in continuazione) e questo accade anche a Davide e Sara. Profonde ferite talvolta non sono altro che "autografi di Dio" (citando il mio Lorenzo).

La vera storia raccontata nel secondo libro di Susanna Bo, è la storia dell'Amore, quello per antonomasia, l'Amore di uno sconosciuto per un ragazzo smarrito nei suoi pensieri e traumi adolescenziali, l'Amore di due genitori presenti ma distratti, l'Amore degli amici.
Mi soffermo su questo, l'Amore amicale, che è costante e presente per tutta la storia, prende nomi differenti, il mio preferito e quello più simpatico è "Angela" (nomen omen), l'ho amata Angela. Ognuno di noi dovrebbe avere una Angela nella sua vita, e a sua volta essere Angela per la vita di qualcun altro :).

Sapete che non rivelo molto dei libri che leggo, ma posso dirvi che mi sono commossa moltissimo.
Perché ha ragione lui "vale la pena vivere finché c'è qualcuno da amare" .

Lui chi? Scopritelo, sarà bellissimo!
Buona lettura


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