lunedì 13 luglio 2015

Lorenzo negli Stadi 2015: "Io no che non m'annoio!"

Lorenzo negli Stadi 2015 - Stadio Olimpico Roma
Lorenzo negli Stadi 2015 - Stadio Olimpico Roma. Ph. (c) Michele "Maikid" Lugaresi

Quello di ieri allo Stadio Olimpico di Roma è stato il mio sesto concerto.
"Da zero a dieci, cento" Lorenzo, il mio voto da zero a dieci è cento, purché tu continui a lasciare "tutto acceso": il calore, il candore, l'amore infinito per la tua tribù che balla, quella che ti accompagna da quasi trent'anni, che ha gioito con te e per te, che ha anche sofferto con te, questo rende speciale il tuo spettacolo: l'intesa intensa con la tua gente.
Giovani, giovanissimi, bimbi (come quello a cui hai sfiorato il nasino prima di chiedergli il cinque), ma anche adulti e nonni, insomma una moltitudine variopinta!

La cosa che amo dei tuoi concerti è la luce che vien giù dai tuoi occhi quando ci guardi così immensi, infiniti intorno a te, tutti lì per te, per chiederti ancora una volta di farci sognare, ballare, saltare, cantare a squarcia gola, senza sosta, come solo tu sai fare, e con l'augurio che la tua energia possa trasferirsi, anche solo in quantità infinitesimale, nelle nostre vite. Quella stessa energia che ci chiedi, che alimenta la tua carriera e che ci restituisci ogni volta con la forza di un moltiplicatore impazzito.

Scrivo del tuo spettacolo mentre, guarda caso, continuo ad ascoltare il tuo ultimo disco, con l'illusione che le emozioni vissute ieri sera possano durare ancora oggi e poi domani e poi ancora ... ma il bello è proprio lì, al termine dei tuoi concerti, vado via ogni volta stremata, con piedi, schiena e gola doloranti, ma felice e impaziente di scoprire cosa ci riserverai per la prossima volta.
Due anni fa hai espresso tanta gratitudine riportandola persino in un libro (Gratitude di Lorenzo Jovanotti Cherubini, ed. Einaudi), concedimi di ricambiare.

Un palco ricco di colori, allegria, di grandi musicisti, tutto reso possibile da uno staff tecnico impeccabile. Un suono sublime, un impianto galattico, un numero inconsueto di passerelle per arrivare a tutti... ce n'era per tutti, ci hai salutati tutti.

Un grande artista che a fine concerto si è definito "un fratello", che ha faticato su quel palco per divertirsi e divertirci, con la sua inseparabile croce al collo per mai dimenticare di alzare gli occhi al Cielo.

Ci vediamo in giro Lorenzo. Concedimelo: sei stato Spaziale! Grazie


Le foto del concerto son qui: clicca

lunedì 9 marzo 2015

Esortazione

Esortazione - Nancy Sasso, cultura e territori
'Esortazione' mescola presente e futuro, senza rinunciare al passato. Sogni naufragati e galassie da scoprire. Scritta qualche anno fa, in un momento di riflessione, dedicata come sempre a chi sa leggere fra le righe. Grazie.



ESORTAZIONE

Ci sono cose che non saranno mai belle come vorresti tu.
Ci sono delusioni che continueranno a trafiggerti l'anima e il corpo.
Ci sono pensieri che non smetteranno mai di essere pensati.
C'è un amore che durerà per tutta la vita
o forse si spegnerà al secondo soffio del vento.
Ci sono persone che resteranno nella tua vita anche quando saranno andate via.
C'è una lacrima di dolore in ogni addio, 
c'è un sorriso di gioia in ogni bel ricordo.
Ci saranno giorni in cui ti sentirai un ramoscello d'ulivo,
e giorni in cui sarai una colomba.
Sii sempre dolce, premurosa e disponibile 
e non cambiare per volere degli altri.
Ama anche quando non sarai e non sei amata.
Torna alla tua grinta, al tuo entusiasmo e non avere paura troppo a lungo.

(di Nancy Sasso)

sabato 22 febbraio 2014

La Valigia


Vivo lontana dalla mia città di origine, una città che amo definire l'ombelico del mondo.
Mi piace immaginare che dai meandri della mia terra sia partito tutto, dalle caverne buie, umide e accoglienti sia nata la vita, insieme al desiderio dell'uomo di conoscere posti nuovi e inesplorati. Mi piace pensare che dal piccolo torrente Gravina, millenni fa probabilmente grande corso d'acqua, siano nati tutti i suoni del mondo. Forse è per questo che la musica riesce a intrufolarsi in ogni piccolo angolo dei Sassi, per lasciarsi trasportare dall'eco oltre il canyon giungendo sul dirupo delle murge. È da un posto magico e incantevole come Matera che sono partita quindici anni fa, in cerca del mio posto nel mondo. Oggi sono ormai sempre più consapevole che il mio posto è il mondo, tutto, senza confini di sorte. Nella mia stanza a Roma, a destra del mio letto ho posto un planisfero perchè io possa con il cuore abbracciare tutta la mia gente, tutta. 
Spesso in questi quindici anni ho ripetuto alla mia mamma, che come ogni madre non è contenta di sapere i propri figli lontani: "Son sempre a casa. La mia casa è una valigia". Continuo a pensarlo e continua a essere così, solo che, con il tempo, aiutata dalle esperienze belle e meno belle che la vita mi ha donato, ho capito che ha ragione chi ha detto: "tutto quello che ti serve può stare dentro al cuore"...
È questa la legge del buon viaggiatore, la mia valigia è al centro del mio petto e ha le dimensioni del mio pugno. Ovunque vada sono a casa.

Sassi di Matera
'Tutto quello che ti serve può stare dentro al cuore'


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